A poco più di un mese dal suo avvento, dico la mia sul nuovo evento MarvelSecret Wars. In realtà ho letto solo cinque pezzi (su mille milla usciti), ma quei cinque mi hanno fatto capire alcune cosette. Prima di tutto, se nel post di qualche tempo fa ero scettico sulla riproposta di tutti i passati eventi Marvel in una volta sola, adesso ho capito come e perché questa, a livello marketing, si è rivelata la migliore operazione degli ultimi vent'anni che la Marvel abbia portato avanti.
Il pensiero che volessero strizzare l'occhio ai nuovi lettori e allo stesso tempo ai vecchi aficionados, era più che lampante. Ma la cosa si è rivelata molto più profonda di quanto potesse sembrare inizialmente. Ho scoperto infatti che tutti quelli che conosco che hanno comprato un albo Marvel nell'ultimo mese, lo hanno fatto proprio per una questione di nostalgia nei confronti di una saga in particolare letta magari vent'anni fa, quando avevi meno pensieri di oggi. Quando (quasi) tutte le giornate te le ricordi con il sole.
Non so quanto impatto abbiano potuto avere invece sui nuovi lettori, ma i dati di vendita dell'epoca sembrano aver dato ragione alla Casa delle Idee.
A parte questo, tra le varie collane ci sono da segnalare delle buonissime idee, come non se ne leggevano da un po', e qualche sonoro tonfo nell'acqua. Tra quel che ho letto io:
A-FORCE #1
Una serie tutta dedicata alle eroine del Marvel Universe. She-Hulkè a capo di una delle isole di Battleword. Un'isola che ricorda in parte la Temiscira di Wonder Woman. I presupposti di A-Force sono buoni, ma 20 paginette sono ancora pochine. Soprattutto perché c'è giusto il tempo di veder sgarrare Ms. America che viene spedita a forza sul "Muro" (vedi Assedio su Programma Extinzione più sotto). E visto che di donne si parla, a scrivere il tutto sonoGwendolyn Willow Wilson e Marguerite Bennett. Ai disegni, invece, il bravo Jorge Molina.In appendice trovi lo spietato Squadron Sinister scritto da Mark Guggenheim e disegnato da Carlos Pacheco. Il team di criminali più grandi di tutti i tempi sembra ben intenzionato a prendersi il proprio pezzettino di Battleword. Anche questa sembra una robina interessante. Vedremo.
Menzione speciale, invece, per il 1872 diJerry Duggan e Nik Virella. Nulla di che, ma è divertente vedere la versione degli eroi Marvel ai tempi della polverosa frontiera americana. Nella città di Timely ci sono lo sceriffo Steve Rogers, un Tony Starksbevazzone e tutt'altro che ricco e un misterioso assassino con un bersaglio tatuato sulla fronte (chi potrà mai essere? Mah).
Una serie tutta dedicata alle eroine del Marvel Universe. She-Hulkè a capo di una delle isole di Battleword. Un'isola che ricorda in parte la Temiscira di Wonder Woman. I presupposti di A-Force sono buoni, ma 20 paginette sono ancora pochine. Soprattutto perché c'è giusto il tempo di veder sgarrare Ms. America che viene spedita a forza sul "Muro" (vedi Assedio su Programma Extinzione più sotto). E visto che di donne si parla, a scrivere il tutto sonoGwendolyn Willow Wilson e Marguerite Bennett. Ai disegni, invece, il bravo Jorge Molina.In appendice trovi lo spietato Squadron Sinister scritto da Mark Guggenheim e disegnato da Carlos Pacheco. Il team di criminali più grandi di tutti i tempi sembra ben intenzionato a prendersi il proprio pezzettino di Battleword. Anche questa sembra una robina interessante. Vedremo.
Menzione speciale, invece, per il 1872 diJerry Duggan e Nik Virella. Nulla di che, ma è divertente vedere la versione degli eroi Marvel ai tempi della polverosa frontiera americana. Nella città di Timely ci sono lo sceriffo Steve Rogers, un Tony Starksbevazzone e tutt'altro che ricco e un misterioso assassino con un bersaglio tatuato sulla fronte (chi potrà mai essere? Mah).
Conclusioni: è presto per decretare quanto sia interessante l'albo. Ripeto che 20 paginette per ogni serie sono pochine. Ma tra tante altre, qualcosa di buono c'è. Quantomeno la sana curiosità di capire come potrebbero andare avanti la storia. Di tutte e tre le serie, via.
PROGRAMMA EXTINZIONE #1
Eccolo uno degli albi incriminati. Programma Extinzioneè la prima saga pubblicata dalla Panini dopo l'acquisizione dei diritti Marvel e ne ho un ricordo nettissimo. Sotto una cover praticamente identica a quella originale, Mark Guggenheim e Carmine Di Giandomenico portano avanti la vecchia guerra tra umani e mutanti sull'isola diGenosha, solo che ora Havok,Wolfsbane e il Capo Magistrato Andersonsono in cerca di risorse e viveri per debellare il virus che sta decimando i "mutati". Ma dovranno fare i conti con la baronessaJean Grey e un freddissimo Hank McCoy.
Nella seconda parte dell'albo una storiella né carne né pesce scritta da Pru Shen e disegnata da Ramon Bachs ambientata nel XVII secolo con protagonista Kate Bishop, mentre a seguire debutta una versione alternativa diAssedio dove Abigail Brand (character ideato da Joss Whedon per i suoi Astonishing X-Men), insieme a Leonardo da Vinci (in versione uomo vitruviano) e ad una schiera di cloni di Ciclope,è al comando dello scudo, un posto dove ti spediscono a calci se sgarri da qualche altra parte (tipo la Ms. America nel primo episodio di A-Force e la Kate Bishop della storiella precedente). Kieron Gillenscrive per i disegni diFilipe Andrade, cartoonist portoghese più a suo agio con l'illustrazione vera e propria. Io di questo Assedio, comunque, poco ci ho capito.
L'albo si chiude con L'Era di Apocalisse che in qualche modo riprende gli stessi personaggi della storica saga. Testi di Fabian Nicieza e disegni di Gerardo Sandoval. E anche qui, poco da dire. E quel poco non è bello.
Conclusioni: di tutto l'albo (che almeno è più corposo degli altri), sarei curioso di seguireProgramma Extinzione. Volente o nolente, il buon ricordo che ho della vecchia serie mi ha fatto piacere questo primo capitolo. Il resto delle storie potevano essere tranquillamente lasciatenel cassetto. Su Assedio qualcosina di buono potrebbe esserci, mentre L'Era di Apocalisse mi sembra solo un buonissimo tentativo di sprecare carta a cazzo.
Nella seconda parte dell'albo una storiella né carne né pesce scritta da Pru Shen e disegnata da Ramon Bachs ambientata nel XVII secolo con protagonista Kate Bishop, mentre a seguire debutta una versione alternativa diAssedio dove Abigail Brand (character ideato da Joss Whedon per i suoi Astonishing X-Men), insieme a Leonardo da Vinci (in versione uomo vitruviano) e ad una schiera di cloni di Ciclope,è al comando dello scudo, un posto dove ti spediscono a calci se sgarri da qualche altra parte (tipo la Ms. America nel primo episodio di A-Force e la Kate Bishop della storiella precedente). Kieron Gillenscrive per i disegni diFilipe Andrade, cartoonist portoghese più a suo agio con l'illustrazione vera e propria. Io di questo Assedio, comunque, poco ci ho capito.
L'albo si chiude con L'Era di Apocalisse che in qualche modo riprende gli stessi personaggi della storica saga. Testi di Fabian Nicieza e disegni di Gerardo Sandoval. E anche qui, poco da dire. E quel poco non è bello.
Conclusioni: di tutto l'albo (che almeno è più corposo degli altri), sarei curioso di seguireProgramma Extinzione. Volente o nolente, il buon ricordo che ho della vecchia serie mi ha fatto piacere questo primo capitolo. Il resto delle storie potevano essere tranquillamente lasciatenel cassetto. Su Assedio qualcosina di buono potrebbe esserci, mentre L'Era di Apocalisse mi sembra solo un buonissimo tentativo di sprecare carta a cazzo.
ANNI DI UN FUTURO PASSATO #1
Il secondo albo mensile dedicato agli Uomini X presenta un menù che, almeno sulla carta, sembra appetitoso.
Dal glorioso, celebre ciclo Giorni di un Futuro Passato, arriva Anni di un Futuro Passato, dove Marguerite Bennett ai testi e Mike Norton ai disegni cercano di riportarci a quelle lontane, sinistre atmosfere, ipotizzando un possibile sequel ambientato qualche anno dopo.
Siamo sempre nel territorio delle Sentinelle, tra i campi di concentramento mutanti, ma questa volta oltre almanipolo di X-Men sopravvissuti nella storia di Claremont e Byrne, troviamo ancheChrissy Pryde (figlia di Kitty e prova a indovinare un po' tu di chi altro).
Nelle intenzioni della serie E is for Extinction, invece, c'è quella di voler ripercorrere e dare un seguito al floridissimo percorso tracciato anni fa da Grant Morrison. Tentativo vanificato già nel primo episodio, dove i testi di Chris Burnhammi hanno confusoe i disegni diRamon Villalobos, cartoonist che già di suo si ispira parecchio al lavoro di quelmonumento chiamatoFrank Quitely, mi hanno lasciato interdetto (se c'è qualche motivo per il quale Scott Summers appare come un camionista oltraggiato dalla vita e Emma Frost come una vecchia battona sessantenne, per poi ricomparire qualche pagina dopo con quarant'anni di meno, io non l'ho capito).
Curiosa, infine, la scelta di ficcare in appendice la run finale dalla serie regolare di Magneto che con tutto il resto non c'entra assolutamente nulla, se non per il fatto che descrive gli ultimi giorni del signore del magnetismo su Terra-616. Cullen Bunn però scrive liscio e i disegni dell'inglese Paul Davidson sono piacevoli (bella la cover di David Yardin).
Conclusioni: un po' di sana curiosità per Anni di un Futuro Passato e tanto sentimentalismo mi porteranno (forse) a prendere anche il secondo albo. Ma se la strada è questa, credo non finirò nemmeno di leggerlo (mi sa che in parte ch'avevi proprio ragione, Luca, ma io un tentativo dovevo farlo).
Dal glorioso, celebre ciclo Giorni di un Futuro Passato, arriva Anni di un Futuro Passato, dove Marguerite Bennett ai testi e Mike Norton ai disegni cercano di riportarci a quelle lontane, sinistre atmosfere, ipotizzando un possibile sequel ambientato qualche anno dopo.
Siamo sempre nel territorio delle Sentinelle, tra i campi di concentramento mutanti, ma questa volta oltre almanipolo di X-Men sopravvissuti nella storia di Claremont e Byrne, troviamo ancheChrissy Pryde (figlia di Kitty e prova a indovinare un po' tu di chi altro).
Nelle intenzioni della serie E is for Extinction, invece, c'è quella di voler ripercorrere e dare un seguito al floridissimo percorso tracciato anni fa da Grant Morrison. Tentativo vanificato già nel primo episodio, dove i testi di Chris Burnhammi hanno confusoe i disegni diRamon Villalobos, cartoonist che già di suo si ispira parecchio al lavoro di quelmonumento chiamatoFrank Quitely, mi hanno lasciato interdetto (se c'è qualche motivo per il quale Scott Summers appare come un camionista oltraggiato dalla vita e Emma Frost come una vecchia battona sessantenne, per poi ricomparire qualche pagina dopo con quarant'anni di meno, io non l'ho capito).
The Truck Driver& The Hooker
Curiosa, infine, la scelta di ficcare in appendice la run finale dalla serie regolare di Magneto che con tutto il resto non c'entra assolutamente nulla, se non per il fatto che descrive gli ultimi giorni del signore del magnetismo su Terra-616. Cullen Bunn però scrive liscio e i disegni dell'inglese Paul Davidson sono piacevoli (bella la cover di David Yardin).
Conclusioni: un po' di sana curiosità per Anni di un Futuro Passato e tanto sentimentalismo mi porteranno (forse) a prendere anche il secondo albo. Ma se la strada è questa, credo non finirò nemmeno di leggerlo (mi sa che in parte ch'avevi proprio ragione, Luca, ma io un tentativo dovevo farlo).
GUARDIANI DI OVUNQUE #1
Nel mondo di Battleworld, i Guardiani di Ovunque, privi del proprio leader (Star Lord e Kitty Prydesono protagonisti di in una serie a loro dedicata), vivono in una stazione spaziale nella testa di un Celestiale. Ma qualcuno non si ricorda il perché. Brian Micheal Bendis e Mike Deodato jr.mettonoAngela (ora nel corpo di vigilanza dei Thors) sulle tracce della fuorilegge Gamora. E pur di trovarla è disposta a suonarle a Drax. In suo soccorso arrivano la stessa Gamora eRocket Raccoon. Nel secondo episodio si riprendono invece le fila della Saga di Korvac, vecchia e celebre run vendicativa di fine anni '70. Gli abitanti di Forest Hills, regno di Michael Korvac, si stanno inspiegabilmente trasformando in mostri e tocca ai Guardiani 3000fare luce sulla questione. Dan Abnett scrive e Otto Schmidt disegna.
Conclusioni:Guardiani di Ovunque sembra interessante. Merito anche di un Mike Deodato jr. in splendida forma (curiosa la sua scansione della tavola), anche se sembra trarre sempre più ispirazione da software tipoPoser. E contro ogni aspettativa, sembra interessante anche la Saga di Korvac. Menzione d'onore per quel fine "pin-upparo" di Otto Schmidt (le cui prelibatezze ti avevo mostrato QUI) che per la prima volta vedo all'opera su tavole a fumetti complete.
Conclusioni:Guardiani di Ovunque sembra interessante. Merito anche di un Mike Deodato jr. in splendida forma (curiosa la sua scansione della tavola), anche se sembra trarre sempre più ispirazione da software tipoPoser. E contro ogni aspettativa, sembra interessante anche la Saga di Korvac. Menzione d'onore per quel fine "pin-upparo" di Otto Schmidt (le cui prelibatezze ti avevo mostrato QUI) che per la prima volta vedo all'opera su tavole a fumetti complete.
IL GUANTO DELL'INFINITO #1
Te lo dico subito: questo albo vince a mani basse. E il merito va indubbiamente alle 64 pagine che raccolgono i primi due episodi de Il Guanto dell'Infinito(ispirata all'omonima miniserie del 1991), scritti da Gerry Duggan e illustrati a meraviglia da Dustin Weaver (che ha collaborato anche alla sceneggiatura).
E' una storiadi pura fantascienza post-apocalittica ambientata tra lerovine di New Xandar, dove si segue il destino di una famiglia allo sbando e in fuga e dove assiteremo allariformazione dei Nova Corps (creduti estinti dopo un terribile massacro) e all'imperioso ritorno diThanos.
In appendice, direttamente dalla serieGuardians Team-Up, un divertente incontro/scontro tra GamoraeShe-Hulk, scritto da John Layman e disegnato di nuovo da Otto Schmidt.
Conclusioni: sarà che mostra situazioni fuori dall'ordinario per una serie di supereroi o perchéè scritta bene e basta o ancora per lo squisito tratto europeo di Weaver (arricchito da una colorazione pertinente e delicatissima), ma a me Il Guanto dell'Infinitoè piaciuto proprio un botto (beccati qualche tavola direttamente dal tumblr di Weaver). Peccato solo che dal secondo numero lo spazio a disposizione si restringe per far posto alla serie StarLord and Kitty Pryde.
Conclusioni delle Conclusioni: come dicevo all'inizio, carine e interessanti certe cose, assolutamente trascurabili altre. Senza troppe vie di mezzo. A tutte e cinque queste serie darò probabilmente una seconda chance. Di sicuro vince, per ora, il lato più sci-fi della Marvel con le serie "galattiche" (e meno male, mi vien da dire). In particolare, nel caso non si fosse capito, Il Guanto dell'Infinito vince. E con lui Dustin "super" Weaver.
E' una storiadi pura fantascienza post-apocalittica ambientata tra lerovine di New Xandar, dove si segue il destino di una famiglia allo sbando e in fuga e dove assiteremo allariformazione dei Nova Corps (creduti estinti dopo un terribile massacro) e all'imperioso ritorno diThanos.
In appendice, direttamente dalla serieGuardians Team-Up, un divertente incontro/scontro tra GamoraeShe-Hulk, scritto da John Layman e disegnato di nuovo da Otto Schmidt.
Aaah, Signora mia, Dustin Weaver...
Conclusioni: sarà che mostra situazioni fuori dall'ordinario per una serie di supereroi o perchéè scritta bene e basta o ancora per lo squisito tratto europeo di Weaver (arricchito da una colorazione pertinente e delicatissima), ma a me Il Guanto dell'Infinitoè piaciuto proprio un botto (beccati qualche tavola direttamente dal tumblr di Weaver). Peccato solo che dal secondo numero lo spazio a disposizione si restringe per far posto alla serie StarLord and Kitty Pryde.
Conclusioni delle Conclusioni: come dicevo all'inizio, carine e interessanti certe cose, assolutamente trascurabili altre. Senza troppe vie di mezzo. A tutte e cinque queste serie darò probabilmente una seconda chance. Di sicuro vince, per ora, il lato più sci-fi della Marvel con le serie "galattiche" (e meno male, mi vien da dire). In particolare, nel caso non si fosse capito, Il Guanto dell'Infinito vince. E con lui Dustin "super" Weaver.