E finalmente, grazie alla bella edizione della defunta (sigh!) Polillo Editore, sono riuscito a leggere per la prima volta uno dei classici di Pelham G. Wodehouse, scrittore umoristico inglese tra i più "autorevoli" del ’900. Ancora oggi popolare e citatissimo,Wodehouseè noto per aver saputo raccontare con disincantata meraviglia agi, vizi e piccole virtù dell'alta borghesia inglese, mettendo alla berlina società e costumi dell'epoca (ma ti stupiresti di quanto ancora oggi possa risultare al passo con i tempi).
Perfetto, Jeeves!è il primo romanzo, stampato originariamente nel 1922, che presenta al lettore il caleidoscopico gruppo di personaggi assurdi e pittoreschi legati proprio alla serie di romanzi dedicati al maggiordomo Jeeves. C'è Bertie Wooster, narratore della storia in prima persona, proprietario di casa Wooster al quale servizio troviamo proprio Jeeves, acuto "problem solver" (come direbbero oggi). C'è zia Dahlia, che è meglio non far arrabbiare, suo marito Tom Travers e sua figlia Angela. Ci sono Tuppy Glossop e Gussie Fink-Nottle, amici di Bertie, c'è la svagata e sentimentale Madeline Bassett e il superbo chef francese Anatole.
Nel libro si narra di un delizioso (e increscioso) intreccio sentimentaleche vede l'impacciatissimo Gussie (appassionato di tritoni e amante del succo d'arancia) innamorato della Bassett mentre Tuppy litiga con la sua fidanzata Angela. Tuppy arriverà a credere che Angela abbia un altro e la Bassett che Bertie voglia provarci con lei. Il tutto mentre il migliore chef del Regno Unito, Anatole, minaccia di lasciare quella casa, gettando nella disperazione zia Dahlia e nello sconforto tutti i suoi ospiti.Un gran pasticcio, insomma.
E come al solito, alla fine toccherà proprio all'impeccabile e onniscenteJeevesricucire i cuori strappati eparare le spalle al giovane signore, Bertie, che cercando di porre rimedio alle varie situazioni non fa altro che cacciarsi in guai sempre più grossi di lui.
Inutile star lì a raccontare di più. Quello che posso dire è che Wodehouse mi ha fatto ridere e non poco. E se ci pensi, sembra assurdo che l'ironia per la quale Wodehouseè tanto celebre possa risultare così tanto attuale. Ma non è solo una questione di humor. Lo scrittore inglese è stato capace di costruire vere e propri standard nella letteratura di genere, tanto da essere "citato"in mille altri media, dai libri ai fumetti, dai film alle serie tv.
Nel corso degli anni, Jeevesè stato infatti protagonista di due pellicole cinematografiche, di una situation comedy, di un musical e diversi sceneggiati radiofonici. Per non contare le volte che i suoi personaggi sono stati citati dai suoi colleghi di penna o presi di peso e riportati su carta (come nel caso del "nostro"Alfredo Castelli, appassionato delle opere diWodehouse, all'interno degli speciali annuali di Martin Mystére).
Insomma, ovunque occorra raccontare con gaudio e leggerezza la nobiltà inglese,ancora oggi bisogna fare i conti con chi ha saputo tratteggiarla con tanta divertita parsimoniaquasi un secolo fa. Un punto di riferimento.
Perfetto, Jeeves!è il primo romanzo, stampato originariamente nel 1922, che presenta al lettore il caleidoscopico gruppo di personaggi assurdi e pittoreschi legati proprio alla serie di romanzi dedicati al maggiordomo Jeeves. C'è Bertie Wooster, narratore della storia in prima persona, proprietario di casa Wooster al quale servizio troviamo proprio Jeeves, acuto "problem solver" (come direbbero oggi). C'è zia Dahlia, che è meglio non far arrabbiare, suo marito Tom Travers e sua figlia Angela. Ci sono Tuppy Glossop e Gussie Fink-Nottle, amici di Bertie, c'è la svagata e sentimentale Madeline Bassett e il superbo chef francese Anatole.
Nel libro si narra di un delizioso (e increscioso) intreccio sentimentaleche vede l'impacciatissimo Gussie (appassionato di tritoni e amante del succo d'arancia) innamorato della Bassett mentre Tuppy litiga con la sua fidanzata Angela. Tuppy arriverà a credere che Angela abbia un altro e la Bassett che Bertie voglia provarci con lei. Il tutto mentre il migliore chef del Regno Unito, Anatole, minaccia di lasciare quella casa, gettando nella disperazione zia Dahlia e nello sconforto tutti i suoi ospiti.Un gran pasticcio, insomma.
E come al solito, alla fine toccherà proprio all'impeccabile e onniscenteJeevesricucire i cuori strappati eparare le spalle al giovane signore, Bertie, che cercando di porre rimedio alle varie situazioni non fa altro che cacciarsi in guai sempre più grossi di lui.
Inutile star lì a raccontare di più. Quello che posso dire è che Wodehouse mi ha fatto ridere e non poco. E se ci pensi, sembra assurdo che l'ironia per la quale Wodehouseè tanto celebre possa risultare così tanto attuale. Ma non è solo una questione di humor. Lo scrittore inglese è stato capace di costruire vere e propri standard nella letteratura di genere, tanto da essere "citato"in mille altri media, dai libri ai fumetti, dai film alle serie tv.
Nel corso degli anni, Jeevesè stato infatti protagonista di due pellicole cinematografiche, di una situation comedy, di un musical e diversi sceneggiati radiofonici. Per non contare le volte che i suoi personaggi sono stati citati dai suoi colleghi di penna o presi di peso e riportati su carta (come nel caso del "nostro"Alfredo Castelli, appassionato delle opere diWodehouse, all'interno degli speciali annuali di Martin Mystére).